lunedì 16 marzo 2009

NOI NON SEGNALIAMO DAY

Suona come il l'estremo appello della società italiana che possa definirsi “civile”. Ultima richiesta di presa di coscienza alla popolazione, ma anche grande gesto di vitalità di importanti e rappresentative organizzazioni umanitarie e professionali. Sarà tutte questo cose, la giornata di mobilitazione “Noi non segnaliamo day”, promossa per domani 17 marzo in 20 città italiane da Medici senza frontiere, Società italiana di medicina delle migrazioni (Simm), Associazione studi giuridici sull'immigrazione e Osservatorio italiano di salute globale. Organizzazioni di medici dalle competenze diverse si sono unite per chiedere alla Camera dei deputati di non approvare definitivamente il provvedimento di legge, già passato al Senato, che permette ai medici di denunciare gli immigrati irregolari che si rivolgono loro.

Pochi giorni fa, il 12 marzo, in occasione della visita in Italia (per una missione di monitoraggio a Lampedusa) del commissario europeo a Giustizia Libertà e Sicurezza Jaques Barrot, una delegazione della Simm l'ha incontrato per sollecitare un suo intervento per l'abolizione della norma, nei confronti dell’on. Maroni che avrebbe incontrato successivamente. Due i punti sottolineati dai medici:

  • negazione di un diritto da 13 anni ben consolidato in Italia;

  • paura da parte dell’immigrato irregolare a rivolgersi alle strutture pubbliche con un calo degli accessi già verificatosi e conseguente problema di salute pubblica.

E’ stato sottolineato, infine, come il discorso non è ideologico ma sanitario e di tutela di un diritto umano. Dalla Simm affermano che la reazione di Barrot è sembrata favorevole alle istanze presentate.

Come spesso nelle questioni riguardanti le minoranze, i medici hanno cercato appoggio in quell'unica istituzione che, anche se recentemente sempre di meno, è stato finora l'unico ostacolo alla deriva meschinamente indifferente, tristemente razzista, del nostro paese. Dalla mobilitazione di domani, si attende stupefacente smentita.

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