martedì 17 marzo 2009

COSA TEMERE? (L'AMBULATORIO) CLANDESTINO


Dunque, come è andato a Roma questo "Noi non segnaliamo day"? Al presidio 9-11 di mattina, prevedibilmente pochi con le bandiere con il logo dell'evento (mi han detto, perchè neanche io son riuscita a passare). Molti media però alla conferenza stampa, dove alla voce dei medici promotori della campagna, si è aggiunta quella del vicepresidente del consiglio regionale del Lazio, Esperino Montino, nel chiedere al parlamento di non votare il provvedimento che permette agli operatori sanitari di denunciare gli stranieri irregolari. E' stata anche distribuita la fotocopia dell'ordine del giorno con cui il consiglio regionale si impegna, nel caso il provvedimento diventi legge, a promuovere e tutelare l'obiezione di coscienza nelle strutture sanitarie del territorio. Seguendo l'esempio di molte altre regioni italiane (prima è stata la Puglia di Vendola), anche l'organo rappresentativo del Lazio conferma l'inutilità e l'ideologismo del contestato comma 5 del decreto sicurezza.

Per sostenere la fondatezza della sua posizione la regione ha reso noti dei dati sull'utilizzo del sistema sanitario da parte degli Stp (Stranieri Temporaneamente Presenti), come vengono registrati gli immigrati irregolari.

- nel 2007 solo 10.012 Stp, corrispondenti allo 0,93 per cento dei beneficiari totali, hanno utilizzato il servizio sanitario regionale.

- tra questi, la prima causa di ricovero per gli uomini (30 per cento) è costituita dai traumatismi (quindi spesso causati da incidenti sul lavoro, spesso provocati da condizioni lavorative insicure, spesso rese possibili da datori di lavoro italiani..)

- il 50 per cento delle donne Stp sono invece state assistite per cure relative alla salute riproduttiva.

- il 70 per cento dei ricoveri degli Stp è effettuato in urgenza.

Dati che escludono l'abuso delle strutture sanitarie da parte degli stranieri irregolari, di cui ha tanto parlato la lega.

“Si possono ipotizzare 15.000 aborti clandestini annui”, ha affermato Aldo Morrone, direttore generale dell'Istituto Nazionale per la Salute dei Migranti.

Foad Aodi, presidente dell'Amsi (Associazione Medici di origine Straniera in Italia) ha raccontato di un ambulatorio clandestino, creato da un immigrato latinoamericano per curare connazionali irregolari.

Nella sua voce e negli sguardi delle decine di medici con esperienza e di giovani specializzandi presenti, la preoccupazione per la nascita di un circuito sanitario clandestino. Quello si, sarà pericoloso. Per tutti.

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